Sono tre diciottenni romani i campioni nei Mondiali di robot calciatori RoboCup. Davide Aloisi, Lorenzo Di Donato e Simone Petrangeli, neo diplomati all’Itis Galilei di Roma, vincono la RoboCup Junior nella categoria Soccer Open Weight Secondary (QUI gli altri particolari grazie a Fondazione Mondo digitale). Una grande soddisfazione anche per il loro coach, Paolo Torda. Nella categoria Soccer Open Weight Secondary si sono sfidate 24 squadre, provenienti da 15 Paesi (6 europei). RoboCup 2014 è un torneo in cui robot di ogni tipo si sfidano su un rettangolo verde, con l’obiettivo di chiudere il match segnando un numero maggiore di reti rispetto alla squadra avversaria. Le selezioni per partecipare si sono tenute a Roma, al tempio di Adriano la primavera scorsa. QUI tutto il percorso del team.
«La nostra squadra è nata nel 2011 – hanno spiegato i ragazzi- quando il nostro insegnante di informatica ci ha chiesto se volevamo partecipare al corso di robotica». Ma come funziona un team robotico? Ci sono leader? «Nella nostra squadra non ci sono leader – spiegano ancora i ragazzi – Davide è l’ingegnere del software, Lorenzo si occupa soprattutto dell’hardware, come ingegnere meccanico, e Simone, anche lui hardwarista, cura tutta la documentazione scientifica».
GLI ALTRI VINCITORI DI ROBOCUP
Atre quattro squadre hanno visto premiato il loro lavoro cooperativo
Light Weight Secondary
World Champions, 1° posto: Spqr
Best Interview
Best Superteam Communication
Riconoscimento per Marconi New Football Team
Best Poster
2° posto (Certificate): Cardano Robotix
Superteam World Champions
Riconoscimento per Manetti
Spirit of RoboCup Award (Certificate)
Riconoscimento al Manetti
Nella categoria Dance il Democrito Team ha ricevuto il “Best virtual and real robots communication” award, presentando una nuova piattaforma per il CoSpace “Blender based”, e il Technical award per il dance Superteam.
LE SELEZIONI A ROMA

Atmosfera elettrica, temperatura elevata (la passione, si sa, spinge su il termometro), un intreccio festoso (e nervoso) di voci. E poi boati continui, che arrivano dai ragazzi intorno ai tavoli verdi: una palla, due robot e vinca il migliore. RomeCup 2014 al tempio di Adriano in piazza della Pietra entra nel vivo, e si presenta così in uno degli spazi più affascinanti di Roma. Ben 3500 studenti, dalle scuole materne fino alle serali, 300 docenti di 13 regioni coinvolte. Ma soprattutto 100 team in gara per la tre giorni di gare del Trofeo Internazionale Città di Roma di Robotica: c’è la categoria soccer, Rescue, Dance, Explorer. Chi vince fa i Mondiali (di robotica) a Joao Pessoa in Brasile, dal 19 al 25 luglio. Domani, il 21 marzo, in Campidoglio c’è la premiazione. Attenzione, perché qui giocare non è uno scherzo. Perché la robotica può diventare un lavoro. La RomeCup 2014 è promossa dalla Fondazione Mondo digitale con il patrocinio di Inail, il supporto di Comau robotics, Enea, Intel e Media direct/Campus store, in collaborazione con Città Educativa di Roma, Anp e DirScuola.

LE VOCI DEGLI STUDENTI… Sara ha 17 anni e viene dal Liceo Scientifico Severi di Salerno. Spiega che «RomeCup 2014 è una competizione di robotica. I ragazzi costruiscono prototipi e poi li portano qui per partecipare alle gare. Noi siamo nella categoria Dance, balliamo insieme al robot che abbiamo programmato insieme alla nostra coreografia. La robotica? Mi piace tantissimo. Farò Ingegneria Informatica all’Università e me ne sono interessata proprio partendo da un corso a scuola». Fra gli studenti c’è anche Andrea, 18 anni. Viene dal Nord a sentire dall’accento. «Stavo finendo la programmazione di un robot per calcio leggero» dice mentre armeggia col suo prototipo.

…E QUELLE DEI PROF «Ho accompagnato la VB dell’Istituto von Neumann in via Pollenza perché uno degli studenti partecipava a questa gara – racconta una docente – RomeCup 2014 è una competizione di robotica: nel corso dei tre anni i ragazzi costruiscono prototipi calciatori ed esploratori e poi gareggiano con gli altri. I ragazzi – aggiunge – sono molto eccitati perché in ballo ci sono i Mondiali in Brasile. Per me è una novità assoluta, ma vedo che i ragazzi sono entusiasti, c’è molta vitalità. Sì, spingerò i ragazzi ad occuparsi ancora di robotica, perché è una disciplina del futuro. Anche in chiave domotica».

Dell’Istituto von Neumann di Roma c’è anche Renzo. E’ un professore e spiega «che le costruzioni delle RomeCup 2014 sono tutte fatte dai ragazzi». Fra un boato dell’altro aggiunge che «gli studenti non solo si divertono ma si arrabbiano anche un sacco laddove non ci sono funzionalità che si aspettano». In chiave lavoro «la robotica è fondamentale. E’ il futuro ed è molto vicino».
LAVORO Secondo le previsioni dell’International Federation Robotics entro il 2016 saranno acquistati oltre 15 milioni di robot di servizio, per un valore di 5,6 miliardi di dollari. Cresce anche la domanda di robot industriali che nel 2013 ha toccato il livello più alto (circa 168.000 unità, il 5% in più rispetto al 2012). Insomma sono questi i nuovi posti di lavoro creati dai robot per i giovani.
In questa direzione RomeCup 2014 ha messo sul tavolo anche un confronto sulle politiche per il lavoro. Giovedì è stato anche firmato l’Accordo di rete sulla robotica educativa, coordinata da Alfonso Molina, direttore scientifico Fondazione Mondo digitale e professore di Strategia delle tecnologie all’Università di Edimburgo.

La Rete multisettoriale di robotica educativa, nata nel 2011, vuole ora creare un portale Internet per far dialogare aziende, scuole e enti di ricerca. «Vogliamo che nasca un sistema di orientamento vivo – ha sottolineato Alfonso Molina – una struttura che permetta veramente di far incontrare gli studenti, già dalla scuola, con le vere esigenze delle aziende dell’innovazione». Tentare, quindi, da un lato di rafforzare l’orientamento degli studenti verso le carriere scientifiche e simultaneamente influenzare l’industria robotica verso le offerte educative.